Con il decreto Green Pass bis approvato alla Camera si estende l’obbligo del Certificato Verde anche per l’utilizzo degli impianti di risalita nei comprensori sciistici. Per chi non è vaccinato c’è l’obbligo di tampone molecolare negativo che avrà validità innalzata da 48 a 72 ore. Necessiterà anche l’approvazione da parte del Senato, che dovrebbe pronunciarsi entro il 5 ottobre.
Inoltre, proprio le principali associazioni di categoria – Fisi, Anef, Federfuni, Amsi e ColNaz – hanno firmato a Milano presso la sede della Federazione sport invernali il protocollo per la riapertura delle aree sciistiche e per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici per gli sciatori non agonisti e amatoriali.
Sembra quindi allontanarsi l’ipotesi di un altro inverno senza sci, che sarebbe stato devastante per l’intero comparto della montagna, già provata da una stagione e mezza di chiusure e incertezze sul futuro.
Segnaliamo che non risulterebbero previste limitazioni alla vendita degli skipass. Si punta pertanto ad una capienza del 100% nei comprensori sciistici
La portata degli impianti potrebbe essere ridotta all’80% per quelli chiusi come funivie, cabinovie e seggiovie con la cupola paravento, dove sarà obbligatorio indossare la mascherina.
Mentre potrebbe non essere necessario esibire il GreenPass nelle stazioni dotate solo di impianti all’aperto, cioè skilift e seggiovie scoperte.
Sembra, quindi, esserci di fatto un via libera alla prossima stagione sciistica che potrà essere aperta a tutte le persone che si sono vaccinate, sono guarite o che sono in possesso di un tampone con validità (prolungata) di 72 ore.
IN ALLEGATO IL PROTOCOLLO PER LA RIAPERTURA DELLE AREE SCIISTICHE E PER L’UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI RISALITA NELLE STAZIONI E NEI COMPRENSORI SCIISTICI PER GLI SCIATORI NON AGONISTI E AMATORIALI
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per gentile concessione di
ASI NAZIONALE
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